Formatura bossoli da altri calibri

Moderatori: Paolopiero, Ugo Manassei, Aaerdna, iwottopq

Formatura bossoli da altri calibri

Messaggioda iwottopq » 19 ago 2016, 10:22

Ciao a tutti.
Prendo lo spunto dalla domanda di uno di noi sul come ricavare bossoli di un calibro partendo da un altro e con lo scopo recondito di stimolare la discussione, almeno spero.
In effetti la motivazione della domanda nasceva dal fatto che spesso non è possibile, a caccia, recuperare i bossoli sparati, soprattutto se la munizione è usata in un semiautomatico con espulsione appena un po “vigorosa”.
Vi è anche la voglia di risparmiare, non tutti sono disposti a spendere 1-3-5 euro per un bossolo che poi verrà sicuramente perso.
E la soddisfazione di poter “riuscire”? Dove la mettiamo?
E se mi servono bossoli che devono avere particolari caratteristiche?
Bene, partiamo allora considerando che tuttavia, forse, un minimo di attrezzatura in più sarà necessaria, nulla di trascendentale tuttavia..
La prima cosa da fare è procurarsi le tabelle CIP del calibro che vorremo formare di modo da avere tutte le misure che ci interessano. Queste tabelle sono reperibilissime su internet (e te pareva…). Osserviamo i particolari del disegno, quanto è lungo, quanto è largo, se ha il collarino o meno. Queste sono le prime cose, poi, armati Di una copia del libro di Barnes “Cartridges of the word” oppure la sua versione italiana “Cartucce del mondo”, ci andiamo a cercare il bossolo che più si avvicina, come dimensione e tipologia, a quello che vogliamo ricavare.
Attenzione a non cadere nella trappola di “…ricavare un bossolo raro partendo da uno ancor più raro…”. Per evitare ciò partiamo dall’esempio classico, ricavare il .308 dal .30-06.
Ma perché farlo se i .308 si trovano ormai anche dal tabaccaio?
Ricadiamo nel caso in cui mi servono bossoli per un particolare scopo, in questo caso avere bossoli con una capacità interna minore di quelli commerciali perché con pareti più spesse, un uso classico è quello per utilizzarli nella preparazione delle cariche ridotte.
Prendiamo il .30-06 e lo tagliamo a 51 millimetri usando una troncatrice o una tagliatubi da impiantista. A questo punto puliamo con il “deburring tool” (un togli bave in pratica) la zona del taglio, ungiamo il bossolo e lo inseriamo nel die ricalibratore del .308. Raccomando la lubrificazione, anche dell’interno del moncone di colletto, onde evitare che il bossolo si grippi nel die con conseguenti bestemmie mega galattiche e discesa negli inferi assicurata. Prestare tuttavia attenzione a non ungere (o ungere con molta parsimonia) la parte relativa alla spalla ed appena un po sotto. E’ molto facile che alla ricalibratura si formino delle grinze sulla nuova spalla che, se non troppo profonde, si distenderanno al primo o secondo sparo, altrimenti…buttare il bossolo. Ho notato tuttavia che facendo la ricalibratura in due o tre step le grinze si riducono di molto. In pratica ricalibrare un terzo di bossolo, girarlo di 120 gradi e fare il secondo terzo, girarlo di altri 120 gradi e completare la ricalibratura.
Estrarre il nuovo bossolo (bello vero?) pulirlo dal lubrificante ed a questo punto misurare tutto il misurabile per assicurarci che sia rispondente a quanto ci aspettavamo.
Non è finita…sarà sicuramente un po più lungo di quanto ci serve e qui entra in gioco il primo attrezzo non molto comune, il tornietto. Non mi riferisco ai torni paralleli da banco (pure usabili) ma a quei tornietti che sono stati ideati proprio per accorciare i bossoli, ne esistono di tutti i prezzi ma il principio di funzionamento è sempre lo stesso, quello del tornio appunto.
Si imposta la misura che ci serve, si fissa il bossolo al mandrino per il fondello, si fa entrare il pilotino (diverso a seconda del calibro) nel colletto e si gira la manovella sino a che l’indice della lunghezza da noi impostato non va in battuta. A questo punto i bossolo è pronto…quasi.
Avendo ricavato il colletto dalla parte che in origine era la parete del bossolo ora esso sarà ben più spesso. Possiamo provare a mettere una palla, come se caricassimo sul serio ma senza polvere ed innesco e vedere se entra in camera (non consiglio comunque questa pratica in quanto allo sparo il colletto si deve espandere per rilasciare la palla e se entra in camera già azzecca azzecca…dove si espande? Pressioni alle stelle…). Bisogna assottigliarlo. E qui abbiamo il secondo attrezzo particolare, il “collect trimmer” ovvero un aggeggio munito di un pilotino rettificato al diametro interno del colletto e munito di una lama regolabile. Si innesta il bossolo sul pilotino, si regola la lama alla profondità di taglio che ci interessa (se il materiale da asportare è tanto meglio fare due o tre passate) e si fa ruotare il bossolo dal fondello, stretto da una specie di pinza, sino a lavoro ultimato. Raccomando ancora la lubrificazione, l’azione di taglio genera un bel po di calore. In verità questo attrezzo lo usano già i tiratori seri, quelli bravi, per uniformare i colletti dei bossoli in maniera che a spessore uguale corrisponda uguale forza di estrazione allo sparo, su tutta la circonferenza minimizzando così un possibile “fuori asse”. Alcune volte per far entrare il pilotino nel nuovo colletto sarà necessario tornirlo internamente. Basterà usare una punta da trapano del diametro immediatamente maggiore del diametro del pilotino (senza esagerare), magari ricorrendo alle misure inglesi. Certo non di deve usare una punta da 8 se avete un colletto da 6 e vi serve portarlo a 6.30!!! Laviamo il bossolo per eliminare le tracce di olio, lo carichiamo con una decina di grani (non grammi!!!) di polvere vivace da canna liscia o da arma corta, ne tappiamo la bocca del colletto con cera (fredda), carta igienica, cotone o qualunque cosa non si opponga troppo tenacemente all’uscita dei gas sviluppati dalla combustione della polvere e spariamo, sempre in direzione sicura. Non pensiate che non facciano rumore, anzi…tappatevi le orecchie.
A questo punto si ricarica con le stesse modalità il neo bossolo e lo si spara ancora una volta. Già così eventuali mini grinze sul colletto si saranno stirate. Il massimo della riuscita del bossolo nuovo la si avrà, comunque, dopo uno o due spari a carica piena con la palla (magari non di pregio) al posto del tappo estemporaneo.
Attenzione però, qualche volta sarà necessario ricorrere all’azione di un vero tornio (beato chi lo ha e beatissimo chi lo sa usare) per eliminare il collarino in modo da trasformare un “rimmed” in un “rimmless”, per eliminare la cintura dai “belted” o per ricavare la gola per l’estrattore. Ma qui si va verso orizzonti sconfinati, per ora lasciamo perdere.
Le più comuni trasformazioni sono quella appena accennata, il 6.5x47 dal .308, il .300 AAC dal .223, il 9.3 dal .30-06, il .222 dal .223. l’8x57 dal .30-06, i 7.35 Carcano dai 6.5 Carcano (semplicissimo, basta solo allargare il colletto) ed altri ancora, non tralasciando i bossoli da arma corta, accenno solo al 7.62 tokarev dal .223, ma questo è un altro discorso anche se il principio e le modalità di lavorazione non differiscono.
Non dimentichiamo comunque, quale raccomandazione, che in questa maniera avremo sempre una più o meno ridotta capacità interna per cui sarà il caso di adeguare la carica normalmente usata al nuovo bossolo.
A seguire alcune foto randagie ma esplicative.
Ciao
Nino
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Remington 700 SPS HB .223R-Baikal IZH-18MH .308W e .222-Marlin X7 HB .308-Norinco M14 .308W-Saiga .410-Pedersoli Sharps .45-70...ed altre cose.
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